Buone notizie dal mercato: il consumo di carne rossa è stabile
La carne che resiste. Il consumo di carne bovina, negli ultimi venti anni, è rimasto sostanzialmente stabile.
In occasione di Fake News, sensazionalismo e consumo di prodotti animali, su iniziativa del Comitato Consultivo per le produzioni animali, sulla base dell’elaborazione dei dati FAOSTAT, la carne rossa si conferma vittima di fake news e non ha altre colpe.
Il valore di consumo apparente di carne è di 230 grammi a persona al giorno, quello reale è di 110 grammi. La differenza è in linea con il processo di trasformazione della carne e, conseguentemente, coerente ai dati di resa media della carne edibile e la carcassa degli animali.
Il consumo reale di carne bovina si fissa così tra i 10 e gli 11 chili pro capite annui. Numeri questi che non devono fare paura: tutte le riflessioni sul consumo eccessivo di carne tengono come soglia i 19,2 chili a persona.
È lecito quindi interrogarsi su quale siano le ragioni per cui è consumata poca carne.
Al banco degli imputati salgono quindi le fake news e tutti gli articoli scandalistici che influenzano il mercato. La disinformazione è figlia di chi crede che una cattiva notizia sia una buona notizia e di chi sceglie di comunicare con un linguaggio che non facilita la comprensione a tutti i consumatori.
Lasciamo quindi la parola a chi, nella quotidianità della vita lavorativa si occupa di sicurezza alimentare, nutraceutica, qualità e a tutte le aziende che abbinano alla produzione anni di ricerca scientifica.