Una parentesi sulla “cruda” de La Granda
Once upon a time recitano gli inglesi. Noi preferiamo C’era una volta. Spesso il luogo non esiste, o se esiste è stato concepito nella nostra fantasia e in quella dei nostri bambini. I protagonisti provengono da altri mondi e si dilettano tra mostri, regine sognanti e principi azzurri. Sono gli incipit delle favole che abbiamo amato da piccoli spettatori e da cresciuti narratori. Sono le storie che ci hanno accompagnato e hanno segnato il nostro cammino.
Ciò che accade in un preciso momento a volte non va giustificato. Più grandi e più consapevoli, ci guarderemo alle spalle e troveremo il perché.
Raccontiamo così, la storia di uno dei nostri prodotti del cuore: la Cruda de La Granda che, quest’anno, compie vent’anni.
C’era una volta una grande cascina. Pareva persa nel verde nella pianura cuneese. Si attraversava un lungo viale di cipressi. Un cancello al termine non proteggeva ma accoglieva.
Il sole, quella sera, era il 21 giugno del 1997, non voleva tramontare.
Il protagonista di questa storia è Sergio Capaldo, l’allora pioniere di un nuovo modo di fare allevamento. Sergio Capaldo che, di quella cascina in Frazione Boschetti, a pochi chilometri dal comune di Fossano, dove ha preso poi vita La Granda, era proprietario. Insieme a lui gli amici di un tempo, il buon vino e già la saporita carne di Razza Piemontese.
Che si trattasse di una festa per celebrare l’estate o di un goliardico pretesto per incontrarsi tra vecchi compagni d’avventura non ci è dato sapersi.
Galeotta fu la carbonella per la brace che venne a mancare. Come poter gustare al meglio la carne ancora da cuocere?
Fu proprio Sergio Capaldo a improvvisarsi battitore e macellaio. Coltelli alla mano, servì ai suoi commensali una nuova carne cruda: battuta al coltello e realizzata con i tagli dell’anteriore del bovino. Sul condimento fu, da subito, intransigente: solo olio e sale.
Questa è la genesi della Cruda de La Granda che, complici gli allora amici, oggi molti di loro impiegati tra le più alte cucine, Slow Food e Eataly si sono fatti testimoni e ambasciatori di una lungimirante quanto attuale idea gastronomica.
Festeggiare la cruda de La Granda a Eataly
- Insieme agli amici di vent’anni fa, Eataly con Sergio Capaldo ha deciso di festeggiare il 20° compleanno della cruda de La Granda.
L’appuntamento è per mercoledì 21 giugno a Eataly Lingotto.
- Ci si trova alle 17 al banco macelleria. Qui Sergio Capaldo, con il simpatico contributo della Mezz’ora canonica, Padre Filip e Luca Il Chierichetto, si cimenterà in un racconto d’altri tempi. Non mancheranno parodie, canzoni e sketch sulla carne.
- Alle 17.30 è fissata la Grande Asta della Carne a prezzi d’ingrosso: tutta fresca! La carne sarà suddivisa in lotti di vario genere che racchiudono la qualità delle migliori Razze.
- Gli chef Luca Cantù e Alessio Di Giorgio, alle 18.30, al ristorantino della carne, delizieranno tutti i partecipanti con uno show cooking della carne. Si prospetta un percorso sensoriale lungo i colori e i sapori della Razza Piemontese.
- Si chiude con la cena a cura della temporary osteria “Baligio” de La Granda: i migliori tagli per piatti gourmet.