Valter e Daniela Dogliani: la coppia de La Granda che racchiude l’orgoglio zootecnico cuneese

Sergio Capaldo e la sua idea hanno illuminato l’allevamento di Razza Piemontese, nulla è destinato a tramontare.

L’esperienza è lo scorrere del tempo attraverso i sensi, quando gusti, profumi, suoni, luoghi e consistenze sono tali da influenzare il proprio futuro.

Il suono sopraggiunge ancor prima della vista: è la fiamma che penetra attraverso i buchi ricavati dal fondo della padella. È la brace che rincorre la legna nel cubo di un putagè. È l’incisione a croce poco profonda che esplode il guscio di una castagna. Sono le caldarroste che Vittoria Costantino preparava al marito Giuseppe Dogliani e al piccolo Valter ogni qual volta un capo di Razza Piemontese veniva portato in mostra ad una Fiera Zootecnica.


“I polpastrelli che bruciano. Le dita che si anneriscono. Il dolce arrosto che riempie tutto il palato. La caldarrosta è la tradizione che scalda l’inverno ma, per me, ha il sapore di una passione. Sa di mio padre e della sua gloria nel mostrare la genetica della Razza Piemontese ad ogni occasione. La caldarrosta è quel rito che mi ha consegnato un valore: la zootecnia”, racconta oggi l’allevatore Valter Dogliani.


Classe 1967, Valter Dogliani con la moglie Daniela Cismondi racchiude l’essenza e la semplicità dell’orgoglio cuneese. Da quando ha quindici anni, Valter lavora nell’azienda di famiglia, a Rocca de Baldi dove, la tradizione della Piemontese non ha tempo. “Già a sei anni mungevo una vacca. Non toglietemi questi animali, altrimenti mi private della mia vita”, prosegue Valter.

L’azienda agricola guidata dalla coppia, dove differenza di genere non fa rima con allevamento, conta circa 290 capi, di cui 140 fattrici e la previsione di un ampliamento. L’economia della famiglia si basa su due strutture, una vicina all’abitazione e l’altra a poche centinaia di metri oltre ad un paddock esterno per la libera stabulazione.

“Alleviamo a ciclo chiuso, tutti i vitelli sono nati in stalla, crescono con le loro madri e sono allattati per i primi mesi di vita. Per quanto riguarda invece l’alimentazione, tutto secondo disciplinare La Granda con i prodotti coltivati direttamente nei nostri campi”, dice Daniela, tra i cui compiti ha proprio quello di seguire l’alimentazione dei capi.


Dal 2011, infatti, l’azienda della coppia ha aderito al consorzio voluto da Sergio Capaldo. L’idea di prendervene parte risale al 1996, quando nacque La Granda ma a far temporeggiare Valter fu proprio il regolamento relativo alla nutrizione degli animali.

“A farci da Caronte fu Andrea Romero, professionista del circuito di Capaldo. Lui ci ha traghettato verso alti canoni di qualità con una conseguente rivalutazione della professione. Essere allevatori non è solo un mestiere. Non puoi quindi essere appassionato dei soldi. Puoi e devi solo amare gli animali. Per questa ragione sono fedele alle mie scelte e a La Granda”, dice Valter.

A tirare le file è la mamma Vittoria:” Capaldo ha illuminato il futuro dell’azienda di famiglia. Una luce, questa, che non può tramontare”.

Gli Allevatori de La Granda - Famiglia Dogliani

Gli Allevatori de La Granda – Famiglia Dogliani

Gli Allevatori de La Granda - Famiglia Dogliani

Gli Allevatori de La Granda – Famiglia Dogliani

 

Gli Allevatori de La Granda - Famiglia Dogliani

Gli Allevatori de La Granda – Famiglia Dogliani

Gli Allevatori de La Granda - Famiglia Dogliani

Gli Allevatori de La Granda – Famiglia Dogliani

 

 

 

 

 

 

 



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