PierDomenico Dotta e Angelo Verra: i cugini alla ricerca della qualità.
Dal metodo biologico al Consorzio La Granda per la migliore carne di Razza Piemontese.
Ogni obiettivo è frutto di un cammino. Ogni traguardo può essere raggiunto o, volontariamente, spostato più lontano.
Il percorso scelto da PierDomenico Dotta e dal cugino Angelo Verra, oggi alla guida di un’azienda agricola con oltre 180 capi di Razza Piemontese, ripartiti tra buoi, castrati, manze e vacche e 60 ettari coltivati a erba medica, prato polifita, orzo e grano, è il frutto di una scelta tanto nobile quanto lungimirante. Si tratta infatti di un percorso alla costante, quasi ossessiva, ricerca della massima qualità dove ogni traguardo è stato raggiunto per poi essere spostato più lontano.
L’azienda agricola è figlia del sogno americano; l’America, però, è stata il mezzo, e non il fine, per tornare in provincia di Cuneo dove coltivare la passione per la terra.
Giulio Mandrile, classe 1898, nonno di PierDomenico ed Angelo, nasce ai piedi della Statua della Libertà ma il richiamo dell’italianità è troppo forte per restare dall’altra parte dell’oceano. Torna così in quel di Villafalletto dove s’innamora e sposa e Maddalena.
Siamo nei primi anni del secolo scorso e Mandrile, finalmente, esercita la professione che ha sempre desiderato: contadino ed allevatore. Nella piccola cascina conta sette giornate di terra da coltivare e quattro capi di Razza Piemontese da allevare. Delle tre figlie di Mandrile e Maddalena, sarà Pia a ereditare terra e bovini per poi lasciarli a PierDomenico e Angelo.
Nel 1995, l’intuizione che rivoluzione ogni procedura agricola e zootecnica: la conversione al disciplinare di Agricoltura Biologica.
Racconta PierDomenico: ”abbiamo sempre creduto nel rispetto della terra, ancor prima che questo diventasse uno slogan. Per noi, la passione agricola e zootecnica ha sempre avuto un riscontro nella messa in opera della filosofia. Allo stesso modo con gli animali, abbiamo voluto il benessere animale, cure omeopatiche e selezione accurata dell’alimentazione”.
La seconda svolta avviene poco dopo: nel 2000 quando i cugini PierDomenico e Angelo aderiscono al Consorzio La Granda.
“Il disciplinare biologico insieme a La Granda hanno ampliato i nostri orizzonti così come i nostri progetti. Il connubio è stato vincente e il risultato si può assaporare nella carne”, ha detto Angelo.
Lo sviluppo dell’azienda può essere identificato come una crescita lenta ma felice. Da metà del secolo scorso fino al 2000, dai quattro capi del nonno Mandrile si è raggiunta quota 17. Solo con l’idea di Sergio Capaldo si sono superate le 150 unità.