I Cravero, la quinta generazione di allevatori, per La Granda.
Allevare la Piemontese per un prodotto di qualità: un sogno divenuto realtà grazie a Sergio Capaldo
Avevo cinque anni. Me lo ricordo perfettamente, come se fosse ieri. Ero seduto in cortile, a fianco del campo di grano. Giocavo con i tutoli del mais, ne avevo cento. Li legai insieme e, in un volo pindarico con la fantasia, trasformai quei tutoli in vacche di Razza Piemontese. Al tempo mio padre ne possedeva dieci ma volevo realizzare il mio sogno, ne volevo cento. Si, la mia stalla, un giorno, ne avrebbe ospitate cento.
Lo racconta oggi Eraldo Cravero, classe 1954, fiero allevatore fin dalla nascita, che ha visto concretizzare il suo sogno. Complici in questo cammino i figli Walter del 1991 e Guido del 1998, quinta generazione di allevatori, già alla guida dell’azienda che conta 190 capi di Razza Piemontese ed oltre 30 ettari di campi.
“Ho realizzato il mio sogno, il traguardo delle cento Piemontesi è stato raggiunto ma soprattutto sono contento e fiero di aver tramandato la passione per l’agricoltura e la zootecnia ai miei figli. Oggi siamo una squadra e, nelle loro mani, vedo un futuro”, prosegue Eraldo e lo confermano i figli.
“Nella campagna ho visto il mio domani e non ho sbagliato. Questa mi appaga e mi gratifica. I sacrifici non mi abbattono né mi spaventano”, commenta Walter.
Allevatori da cinque generazioni, per i Cravero, la svolta è stata La Granda, a cui hanno aderito nel 2006.
“Raggiunte le cento vacche, avevo un altro sogno, quello di poter offrire, con la Piemontese, un prodotto di qualità. In un mercato che annientava la figura dell’allevatore, Capaldo, che voglio descrivere come un rivoluzionario contagioso, è stato l’uomo che ha permesso di realizzare il mio secondo sogno”, dice Eraldo.
La secondo svolta nel 2009 quando Walter, il figlio più grande, entra a far parte dell’azienda.
“Ho sempre aiutato mio padre, al mio rientro da scuola scendevo in stalla o nei campi. L’ufficialità della mia entrata nell’azienda agricola ha portato con sé l’ampliamento della stalla e l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature. Con mio padre mai uno scontro generazionale ma condivisione di idee, prima fra tutte quella di essere parte de La Granda”, racconta Walter.
A completare l’azienda agricola, la scelta dell’ultimogenito, Guido, di dedicarsi all’allevamento di famiglia.
“Con mio fratello ci dividiamo i compiti, chi segue la campagna e chi gli animali. Da quando siamo in azienda non ci sono mai state né ferie o vacanze, alle sei si è già in stalla e non si sa mai quando si torna a casa ma sono certo, ne vale la pena!”, conclude Walter.