Cascina Chiappella: là dove i Cometto hanno coltivato la passione per l’agricoltura e per la zootecnia

Cent’anni di storia contadina verso La Granda.

Una cascina voluta dai nobili. È questo l’incipit della storia come allevatori dei Cometto.

 

Siamo nel XIV secolo e, la dinastia dei Savoia- Acaia, decide di costruire, in quel di Maddalene, una piccola frazione di Fossano, insieme a l’Palas, caratteristico per le sale in stile medioevale, alcune cascine. Tra queste proprio la Cascina Chiappella, dove i Cometto hanno coltivato la passione per l’agricoltura e la zootecnia.

Era il 1878 e Giuseppe Cometto, emigrato in Sud America, spedisce alla famiglia denaro con cui acquistare dal comune di Fossano, l’allora proprietario, la Cascina Chiappella. Qui si contano circa 20 ettari coltivati alternando grano, mais e ortaggi mentre i prati sono destinati alla produzione di foraggio per animali. In cascina già si allevava la Razza Piemontese.


A Giuseppe segue il figlio Giulio e poi Roberto. Nel corso degli anni, l’evoluzione dell’azienda agricola è rapida.

La descrive così Alessandro, classe 1968, figlio di Roberto: “negli anni ho visto maturare una nuova idea di produzione, sempre più attenta alla materia prima, alla salubrità ma anche al gusto stesso della carne”.


I numeri della crescita dell’azienda: nel 1940, anno in cui è stato acquistato il primo trattore, si contavano 25 bovini di Piemontese; nel 1958 le Piemontesi sono 40 e viene costruita una nuova stalla per ospitarli; nel 1975 il numero di capi di Piemontese è salito a 70, i vitellini appena nati non sono più venduti al mercato ma l’ingrasso avviene in stalla.


La vera rivoluzione, in Cascina Chiappella, ha luogo con l’entrata di Alessandro Cometto.

È lui, nel 1985, a seguire un corso di fecondazione artificiale così da migliorare la genetica dei capi ed è sempre Alessandro che, contagiato da Sergio Capaldo, sceglie di essere parte de La Granda nel 1998.

“Era una notte d’autunno. Una Piemontese stava partorendo, il nostro veterinario, nello stesso tempo, stava per diventare padre e fu Sergio Capaldo a sostituirlo. In quell’occasione scoprii e scelsi La Granda. Il mercato della carne”, ricorda Alessandro, “era in crisi e Capaldo rappresenta la giusta alternativa”.

Il timore dei primi mesi nel nuovo consorzio è raccontato da Elsa, la mamma di Alessandro:”il mercato non era dalla parte degli allevatori e la ferrea convinzione di mio figlio verso La Granda mi spaventava. Non è stato semplice allinearsi al disciplinare imposto da Capaldo, soprattutto per quanto riguardava l’alimentazione, i capi non crescevano”.


Oggi però, per i Cometto, che contano 15 ettari di campi da coltivare e 45 Piemontesi, La Granda è benessere per l’ambiente, l’uomo e l’animale.

Il futuro, sempre sotto la regia di Capaldo, è nelle mani di Roberto e Giulia, i figli di Alessandro.

 

 

 

Cometto - Consorzio La Granda - Genola

Cometto – Consorzio La Granda

 

Cometto - Consorzio La Granda - Genola



Torna al blog