Carne buona

Il sapore non basta: 5 criteri per sceglierla bene 

Comprare della carne buona può sembrare semplice, ma spesso non lo è: etichette sintetiche, diciture poco chiare e una vasta scelta di tagli rendono difficile orientarsi, soprattutto per chi cerca un prodotto davvero affidabile. 

Molti si basano sul prezzo o sull’aspetto visivo, ma questi elementi non bastano. Se vogliamo davvero scegliere con consapevolezza, dobbiamo andare oltre, sapere cosa guardare e cosa chiedere.   

Una carne è “buona” non solo per il sapore, ma per tutto ciò che c’è dietro: allevamento, nutrizione, etica e trasparenza. 

Una carne di qualità è il risultato di un insieme di fattori: tracciabilità, razza, metodo di allevamento, lavorazione. Nei prossimi paragrafi vedremo come compiere una scelta più consapevole al banco della macelleria e online. 

carne buona

 

5 criteri per scegliere la carne buona 

Questi sono i 5 criteri concreti e immediati da considerare quando si è di fronte al banco della macelleria, anche grazie alle tutele previste dalla legge. 

 

  1. Tracciabilità e trasparenza: Controlla l’etichetta (sì, anche al banco)

Un buon prodotto deve essere tracciabile dalla stalla alla tavola. Anche se la carne è esposta in vaschetta o al taglio, deve sempre essere accompagnata da un cartello informativo che riporti alcune indicazioni obbligatorie. 

Queste informazioni sono previste per legge, ai sensi del Regolamento CE 1760/2000 e del D.M. 16 gennaio 2015, e il rivenditore è tenuto a mostrarle in modo chiaro. 

Tra i dati che devono essere indicati, troviamo: 

  • Paese di nascita, allevamento e macellazione 
  • Codice identificativo del lotto o dell’animale 
  • Categoria del bovino (es. vitello, bovino adulto) 

Controllare questi elementi è un primo passo per riconoscere una carne di qualità e valutare se proviene da una filiera trasparente. Anche chi acquista carne di qualità online dovrebbe trovare queste informazioni riportate chiaramente sul sito o nella scheda del prodotto. 

 

  1. Valuta il colore, ma senza farti ingannare

Il colore è uno degli elementi che colpiscono subito l’occhio, ma non è sempre indicativo di qualità o freschezza. 

Molti associano il colore acceso a freschezza e qualità, ma non è sempre così. Il colore della carne dipende da molti fattori: razza, alimentazione, età dell’animale, tipo di taglio e, naturalmente, esposizione all’aria. Ad esempio, la carne di razza Piemontese tende a essere più chiara e magra, con un ottimo profilo nutrizionale: meno colesterolo, più proteine nobili, e una digeribilità superiore alla media, pur rimanendo tenera e gustosa. Attenzione anche ai tagli troppo rossi o lucidi: potrebbero essere stati trattati con conservanti o esposti alla luce per troppo tempo. 

Il colore è un parametro da considerare, ma va interpretato con attenzione, sempre in relazione al contesto. 

 

  1. Chiedi la razza e il tipo di allevamento

La razza bovina, pur essendo un’indicazione facoltativa, è fondamentale per valutare la qualità e il sapore della carne, poiché incide notevolmente sulle caratteristiche organolettiche.  Per questo, dovrebbe sempre essere disponibile, tenendo conto del fatto che incide direttamente su sapore, struttura e resa in cottura. 

È anche importante chiedere se l’animale proviene da un allevamento intensivo o meno, informazioni che il cliente ha il diritto di conoscere e che dovrebbero essere sempre disponibili su richiesta. Il metodo di allevamento influisce sulla qualità della carne e sul benessere dell’animale. 

Il cliente ha diritto a conoscere queste informazioni. Anche se non sempre esposte in modo evidente, devono essere disponibili su richiesta, e rappresentano un buon indicatore per orientarsi verso una carne migliore. 

 

  1. Osserva il taglio, la marezzatura e la consistenza

Ogni taglio ha caratteristiche diverse e può essere più o meno adatto a determinati tipi di cottura. Un buon macellaio ti saprà consigliare tra fesa, reale, sottofiletto, cappello del prete, a seconda del tipo di cottura.  

Valuta anche la marezzatura, cioè le venature di grasso: nella giusta quantità, conferiscono sapore e tenerezza. Nella carne piemontese, ad esempio, la marezzatura è fine ed equilibrata, sufficiente per dare gusto ma senza eccessi.
Quando è ben distribuita, aumenta la tenerezza e valorizza il sapore. 

Infine, la consistenza della carne è un ulteriore indizio: una carne troppo molle può indicare una frollatura assente o inadeguata, mentre una consistenza compatta è spesso segno di una corretta maturazione e di un processo di lavorazione ben gestito. 

 

  1. Chiedi se esistono certificazioni di qualità o benessere animale

Sempre più macellerie espongono carni provenienti da filiere certificate, che rispettano standard rigorosi sia nella gestione dell’allevamento sia nella lavorazione. 

Un esempio è lo standard CReNBA, promosso dal Ministero della Salute, che valuta il benessere animale con controlli approfonditi su spazio, alimentazione, stress e stato sanitario.  

La Granda aderisce a questo standard, garantendo che ogni bovino sia cresciuto in ambienti idonei, secondo criteri trasparenti e controllati. 

Quando si trova questa certificazione sull’etichetta o nei materiali informativi del punto vendita, è un segnale importante: significa che si ha a che fare con una carne di qualità, ottenuta nel rispetto dell’animale e del consumatore. 

 

Carne buona significa anche filiera giusta 

Una carne buona non si riconosce solo all’aspetto o al gusto. Dietro ogni taglio ci sono scelte precise: il tipo di razza, l’allevamento, l’alimentazione, i metodi di lavorazione e la tracciabilità. 

Saper leggere correttamente l’etichetta significa anche riconoscere il valore di una carne ottenuta senza forzature, nel rispetto dei tempi fisiologici dell’animale e con metodi sostenibili. Nel caso di La Granda, ogni confezione porta con sé non solo un’indicazione tecnica, ma anche una promessa di qualità, benessere animale e rispetto per il territorio. 

Tutte le pratiche di La Granda si basano su valori di etica e trasparenza: rispetto per l’animale, per chi lo alleva, per chi coltiva la terra e per chi alla fine consuma. L’intera filiera è trasparente e certificata, con tracciabilità totale, garantita. 

 

Oltre il gusto: cosa vuol dire scegliere in modo consapevole 

Una carne buona non si riconosce solo a occhio. Serve informazione, attenzione e, soprattutto, la disponibilità a fare domande al proprio macellaio o rivenditore. Chiedere non è mai sbagliato, soprattutto se si vuole portare in tavola un prodotto sano, etico e trasparente. 

Non basta che una carne sia buona nel piatto: lo deve essere in tutto il percorso che ha fatto per arrivarci.
Una carne davvero di qualità nasce da scelte consapevoli a monte: razza selezionata, allevamento etico, alimentazione sana, trasparenza totale e rispetto del benessere animale. 

Alla Granda, questi valori non sono un’aggiunta commerciale, ma la base quotidiana del nostro lavoro. Quando si sceglie la carne, non bisogna accontentarsi del sapore: bisogna scegliere una storia e un metodo che diano fiducia. E soprattutto, rispetto. 

 

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