Agrirosa: le donne de La Granda che valorizzano la Razza Piemontese
Donne che ritornano alla terra. Donne che sono terra feconda per l’agricoltura e la zootecnia.
Oltre i movimenti femministi, le quote rosa e la teoria del genere, le donne si sono riprese la terra. Lo hanno fatto attraverso l’ancora dell’agricoltura e della zootecnia, scendendo direttamente in campo.
Le aziende agricole si tingono così di rosa e le donne non sono più quelle della contabilità o dei mercati.
Sono donne che guidano trattori, donne che si occupano della gestione dei piccoli nati e della fase dello svezzamento, donne che pianificano le coltivazioni e si preoccupano delle certificazioni.
I numeri: 97.948 imprese rosa in Piemonte, il 22,3% di quelle totali della Regione e il 7,4% dell’Italia; nel 12,1% dei casi amministrate da giovani imprenditrici; il 15,2% attive nel mondo dell’agricoltura; il 68% sono ditte individuali; la quasi totalità, 97,50%, sono micro-imprese.
Il 16,2% delle imprese rosa Piemontesi sono proprio nella provincia di Cuneo.
Queste ricerche fanno riferimento alle ricerche di UnionCamere Piemonte per l’anno 2016. E, nonostante i dati già rappresentativi, non ci si deve fermare qui. Le donne, spesso, sono in azienda come co-adiuvanti o si occupano della quasi totalità delle faccende agricole e zootecniche senza esserne le titolari.
L’Agricoltura, insomma, come riscatto sociale per donne, registe ed attrici del settore primario.
La Granda ha scelto di mettere l’uomo al centro. Lo ha fatto a partire dalle donne, alleate e complici di Madre Natura. Le aziende, zootecniche per eccellenza, del Consorzio, vedono infatti il gentil sesso impegnato nella quotidianità.
AgriRosa porterà, settimana dopo settimana, in auge le storie delle donne de La Granda, #grandonne, fautrici della valorizzazione della Razza Piemontese, Presidio Slow Food.